THE WAILING (2016) di Na Hong-Jin

 

Il cinema coreano cala impietoso il suo poker d’assi, annichilendo ed umiliando tutto il cinema horror occidentale recente, quello amante principalmente di jump scares, fantasmini, pretacci insulsi e sciocchezze varie che esaltano solo i bimbiminkia di turno. E non solo. Questo nuovo film coreano rappresenta l’horror perfetto dei nostri giorni, destinato a rivoluzionare un genere spesso costretto a riciclare se stesso per sopravvivere. Il film inizia narrando degli eventi inspiegabili, omicidi e suicidi, che stanno sconvolgendo un piccolo villaggio coreano. Ad accomunare vittime e carnefici di questi eventi, sono delle postule che si presentano senza spiegazione in varie parti del corpo. Inizialmente, uno dei poliziotti locali pensa a dei funghi allucinogeni, ma poi e’ sempre più convinto che la causa di tutto ciò sia un misterioso straniero giapponese che vive isolato nei boschi. Quando la figlia del poliziotto locale inizia a presentare strani comportamenti associate alle misteriose postule, la loro famiglia decide di chiedere aiuto ad uno sciamano …
Film dalla durata prepotente, 156 min, che alterna nella prima ora sequenze estreme ad altre tragi comiche, mantenendo sempre viva la nostra attenzione, grazie anche ad una regia perfetta, profonda e sempre sul pezzo, che esalta con musiche e colori spettacolari i personaggi e le atmosfere inquietanti del bosco e soprattutto del villaggio. Nella seconda ora il coinvolgimento emotivo e l’asticella della qualità si alzeranno vertiginosamente, caratterizzando sempre più i protagonisti ed i vari personaggi della storia. Il misterioso uomo giapponese, interpretato magistralmente dall’attore Jun Kunimura, inizia a colpire violentemente i nostri pensieri, con dubbi e paure che ci metteranno in continua difficoltà, alimentando con sterzate visive sorprendenti un desiderio di conoscenza, da parte nostra, sempre più insaziabile. Altro personaggio chiave è lo sciamano, il quale appare inizialmente come il solito ciarlatano di turno, ma poi si esalterà (e noi con lui) dando vita ad un rituale primitivo e spirituale selvaggio atto ad esorcizzare il male che si insinua, invisibile e malefico, nella famiglia del poliziotto, ed in particolare nella figlia. La sequenza ha dell’incredibile, perché rappresenta un’innovazione del genere horror, pari a quella avvenuta con l’ESORCISTA più di quarant’anni fa. Un rito sciamanico spettacolare e frenetico, che ci stordisce e ci lascia ammutoliti. A completare la cerchia dei protagonisti un’eterea e bellissima ragazza, che completa il tassello mancante della storia …. almeno è quello che pensiamo. Perché il regista ci prende continuamente in giro, con giochi pirotecnici degni del miglior prestigiatore, fino all’ultima mezz’ora, dove ci taglierà definitivamente le gambe. Nella scena finale del film ci si avvicina, assieme ad un prete, ad una caverna, destinata a rappresentare le nostre paure primordiali, dell’ignoto e del male assoluto che da sempre pervade l’animo umano, dando vita ad emozioni forse mai provate in un film dell’orrore. In quei pochi secondi, anche i più scettici resteranno pietrificati da tale rappresentazione del male. Se pensavate di aver visto con THE VVITCH (grandissimo film) il nuovo confine del genere horror, vi siete sbagliati. L’unione esemplare del thriller all’horror più tradizionale (quello sovrannaturale) ed all’estremo sanguinario, caratteristica consolidata del cinema asiatico e coreano in particolare, ha regalato a tutti noi amanti delle pellicole estreme un’opera spettacolare che raccoglie a piene mani dalle tradizioni popolari coreani (e giapponesi) letterarie e cinematografiche del passato, illustrandole però in chiave moderna. Finita la visione siamo subito consapevoli di aver visto qualcosa di immenso, destinato ad affiancarsi ai più grandi film asiatici di sempre, non solo horror. Il regista, avvezzo perlopiù fino ad ora a grandissimi thriller e noir (THE CHASER , THE YELLOW SEA), compie un’impresa titanica, riuscendo nel 2016, dopo migliaia di film a tema già realizzati in tutte le lingue, ad alzare l’asticella del terrore e creare un nuovo punto di riferimento nel mondo dell’horror cinematografico. Bomba atomica! VALUTAZIONE 5/5

 

H.E.