THEY LIVE (ESSI VIVONO) del 1988 di John Carpenter

‘Raccomandate l’anima al vostro creatore, sono venuto ad annientarvi ….anche perché ne ho le palle piene’.
Un simbolo ed icona della fantascienza anni ’80 è senza dubbio il cult ‘THEY LIVE’ (ESSI VIVONO il titolo italiano), realizzato da un John Carpenter in stato di grazia, nonostante spesso tanti considerino questo un suo lavoro minore. La capacità di coniugare sci fi d’annata (l’estetica anni ’50 in bianco e nero risulta quanto mai congeniale per ‘vedere’ la realtà offuscata dagli alieni), uno stile estetico pop di quel decennio e una graffiante critica alla società consumistica e capitalistica esplosa in quel decennio (che ora, in un periodo storico allucinante come quello attuale sta dimostrando tutta la sua fragilità), rappresenta oggi più di ieri un mix perfetto e difficilmente replicabile. Una replica maledettamente incisiva a buona parte del cinema pro-governativo di quegli anni, piegato al successo del modello americano nei confronti di quello sovietico, prossimo del 1988 al collasso, che aveva nei mass media (come già ampiamente illustrato nei più estremi VIDEODROME e ROBOCOP negli anni precedenti) l’arma finale per uniformare il pensiero collettivo.
Partendo da un racconto di Ray Nelson del 1963, ‘Eight O’Clock in the Morning’, Carpenter prepara inizialmente il terreno a quanto di stupefacente visioneremo successivamente. Quasi tutto presentato da un anti-cinematografico Roddy Piper, uno dei wrestler più celebri della sua generazione. Rowdy interpreta John Nada, un disoccupato vagabondo al quale l’America ha voltato le spalle ma che, una volta giunto a Los Angeles, crede ancora speranzoso nella sua grande nazione per risalire. Quando giungerà in un cantiere edile prima ed in una squallida baraccopoli dove vivono gli ultimi e reietti della società, finirà suo malgrado nel mezzo di una retata ad opera della polizia ai danni di un sotterraneo gruppo di rivoltosi al sistema. Quando entrerà in possesso di un paio di occhiali da sole, trovato in un magazzino dei sovversivi, e inizierà a usarli, nulla sarà più lo stesso e Nada, finalmente, riuscirà a ‘vedere’ la verità sul mondo che lo circonda …..
Tra una scazzottata (interminabile e leggendaria tra Nada ed il suo amico Frank), sparatorie, dialoghi pacchiani e trash ma nei quali si nascondono disarmati verità (Il mio vecchio mi portava al fiume, mi prendeva a calcioni e mi parlava del potere e della gloria. Ero salvo, mi sentivo protetto, poi cambiò, divenne meschino e cominciò a maltrattarmi. Scappai di casa a soli 13 anni … ), nei quali i parallelismi con l’America capitalista anni ’80 targata Ronald Regan si sprecheranno, il film non rinuncia mai ad un approccio consono ad un pubblico più vasto, riuscendo nelle medesime intenzioni dei nostri umili protagonisti di aprire le menti ad un ‘pubblico’ più vasto. Oltre a questi saranno diversi gli spunti geniali che finiranno, come ampiamente scritto precedentemente, a diventare icone assolute del cinema. Vale per gli occhiali, che permetteranno di aprire la mente e vedere i messaggi subliminali degli alieni invasori, (obbedire, lavorare, procreare, comprare e tantissimi altri), oltre a vedere le ‘teste di morto’ che abilmente si sono occultate nella società americana, senza dimenticare quell’uso forzato della televisione per ‘comprare’ l’opinione pubblica (associabile in tempi moderni all’uso massiccio e spesso illegale del marketing politico per ottenere consensi) e costringerla ad uniformarsi, pena l’esclusione dalla stessa. ‘Essi vivono, noi dormiamo’ è uno dei messaggi che più di altri finiranno per rimanere nella nostra memoria di questa incredibile pellicola, capace di intrattenere, grazie anche ad una incisiva colonna sonora opera dello stesso regista, di stupire ma soprattutto di scatenare molteplici riflessioni sul nostro vivere opulento e accomodante, ora più che mai messo in estrema discussione. Un must assoluto da vedere e rivedere ….. tanto non stanca mai! VALUTAZIONE 5/5

H.E.

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