TURBO KID (2015) di François Simard, Anouk Whissell & Yoann-Karl Whissell

 

 

 

Dopo aver fatto divertire non poco tutti gli appassionati di gore, splatter ignorante e sci fi con i loro corti (e proprio da uno di questi, T IS FOR TURBO, nasce questo lungometraggio), il trio denominato RKSS (François Simard, Anouk Whissell e Yoann-Karl Whissell), nel 2015 regalava a tutti i nostalgici degli anni ’80 TURBO KID. Un film retro futuristico ricco di sana nostalgia e innovazione stilistica, senza scimmiottare cinema, fumetti, serie tv e videogames anni ’80, bensì cogliendone al meglio tutti quei particolari che hanno fatto innamorare le generazioni nate e cresciute a film post atomici, musica pop-elettronica e videogiochi Arcade.
Siamo nel 1997, in un mondo post-apocalittico dove l’acqua è il bene più prezioso in assoluto e dove vige la legge del più forte. Un ragazzo orfano, di nome The Kid, trascorre le sue giornate in sella alla sua bicicletta BMX e setacciando la landa desolata di Wasteland alla ricerca di qualsiasi cosa possa usare per commerciare con un barman locale per il suo fumetto preferito, che ha per protagonista il super eroe Turbo Rider. Il fumetto fa impazzire l’immaginazione di Kid, il quale sogna di diventare anche lui un super eroe in difesa dei più deboli. Un giorno, mentre si aggira per le strade sterrate, incontra prima un’affascinante ragazza di nome Apple e poi si imbatte casualmente in un ‘Super Power Glove’, che lo trasforma in una versione bootleg di Turbo Rider. Insieme ad un campione di wrestling chiamato Cowboy, il trio intraprende un’avventura per salvare ciò che resta dell’umanità da Zeus, il malvagio super cattivo con un occhio solo artefice in passato dell’omicidio dei suoi genitori, e dal suo fedele braccio destro Skeletron …….
Sulle note elettropop e techno dei canadesi Le Matos e sulle piacevolissime operazioni nostalgia che spaziano dal ‘walk man’ alle BMX (ok, ci sono ancora ma spopolarono negli anni ’80) veniamo catapultati in un mondo post atomico dinamico e coloratissimo, dove gore e splatter esagerati, alla Yoshihiro Nishimura, permetteranno alla pellicola di non prendersi mai sul serio ma nemmeno di cadere nel trash ridicolo stile TROMA, riuscendo nell’intento dei 3 registi di costruire un nuovo mondo post apocalittico anni ’90 ricco di fascino, nostalgia e onesto divertimento. Se le esplosioni corporee esagerate, dove il sangue umano non sembra mai finire, lasciano a bocca aperta, il mix avventuroso, sci fi ed estremo, finirà per trascinarci con piacere in questo nuovo universo cinematografico, dove persino i frangenti romantico-drammatici troveranno spazio e luce, merito senza dubbio della dolcissima ed ingenua Apple, una ‘ragazza’ molto particolare e ricca di sorprese.
Impossibile non lodare il cattivone di turno, Zeus, interpretato da un’icona assoluta del cinema anni ’80 e ’90, anche di serie B, del cinema horror sci fi come Michael Ironside. Mentre gli occhi brilleranno più volte per l’evoluzione estetica e degli eventi nel corso della pellicola, un occhio attento finirà per vedersi passare davanti innumerevoli citazioni del decennio sopra citato. Dalle pellicole più note come TERMINATOR e MAD MAX a quelle meno famose come il fantasy KRULL di Peter Yates, le ispirazioni per questa pellicola si sprecheranno (e non solo in ambito cinematografico, basti citare il leggendario Kenshiro). Un lavoro, quello targato RKSS, simile per certi versi al revival exploitation e crime anni ’70 da parte di Tarantino per i suoi film o quello neo-giallo targato Cattet e Forzani per le loro pellicole con vivaci cromature magnetiche, dove l’operazione nostalgia diventa linfa vitale per nuove e brillanti idee nate dal passato ma con una visione tutta nuova, accattivante e perfetta per i tempi attuali. A dimostrazione della qualità eccelsa dei tre registi mostrata in questo film (low budget), basti vedere il loro lavoro più recente (in attesa di un possibile sequel di questo TURBO KID) SUMMER OF ’84, un film che mescola thriller e film per ragazzi degli anni ’80 in maniera assolutamente vincente.
TURBO KID, co-produzione Neozelandese e canadese, è, nonostante quanto citato in precedenza ed il sapore retrò onnipresente, un film cruento, esagerato ed originalissimo, destinato a diventare un cult assoluto per le nuove (e vecchie) generazioni, grazie anche a quanto scritto sopra e per frasi memorabili come ‘Il tempo dei giochi è finito, Zeus” …… TURBO READY!!!!” VALUTAZIONE 9/10

 

H.E.