UN PADRE, UNA FIGLIA (Bacalaureat) del 2016 di Cristian Mungiu

Dalla Romania ecco un dramma psicologico sull’amara consapevolezza di un cambiamento mai avvenuto, destinato a rimanere solo un sogno sempre più lontano ed irrealizzabile. Il regista di ‘4 MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI‘ e ‘OLTRE LE COLLINE’ scava nuovamente nelle disillusioni del suo paese, la Romania, simbolo di un est Europa che si risveglia, dopo decenni, in maniera amara dal grande sogno di libertà e onestà dopo la morte del suo dittatore Nicolae Ceaușescu.
Romeo è un medico di quasi cinquant’anni, che si è ormai lasciato dietro le illusioni legate al suo matrimonio, oramai naufragato, ed alla sua Romania, frantumata dagli eventi. Per lui, la figlia diciottenne è tutto ciò che conta. Vicina agli esami di maturità, la ragazza sarà mandata a studiare in una prestigiosa scuola in Inghilterra. Alla vigilia dell’esame viene, però, aggredita per strada. Romeo farà di tutto affinché tale evento non disturbi il destino che ha scelto per la figlia…..
Un sistema invisibile ma onnipresente, avido e corrotto invisibile, che macina tutto e divora tutti in maniera inesorabile. Questa è la Romania odierna mostrata al mondo da parte di Cristian Mungiu, dove i compromessi, le bugie ed i patti con i diavoli (sono tanti e sotto spoglie diverse) finiranno per fagocitare anche chi, come Romeo, inizialmente ha lottato a lungo per restarne fuori. Quando in ballo non ci sarà più la sua esistenza, sempre meno interessante, ma quella della figlia, con la possibilità di rivalsa e rivincita per i bocconi amari che la vita e la società rumena gli ha fatto ingoiare negli ultimi 25 anni, l’etica e la morale finiranno per sciogliersi definitivamente come neve al sole. Un film privo di luce, dove l’atmosfera che avvolge la storia è grigia, malata e soffocante, scandita da una catena di eventi portatrice di sventura (i vetri continuamente frantumati da uno sconosciuto), simbolo anche di una coscienza sempre più nera e nebulosa, proprio come il mondo che avvolge Romeo, e circonda sua figlia, sempre più insicuro come si evince dal dramma subito dalla figlia e destinato a cambiare la prospettiva del mondo da parte di un Romeo. Il susseguirsi a cascata di eventi nefasti, di situazioni sempre più drammatiche (ansia e tensione non mancheranno) e di verità amare portate a galla senza sosta, finiranno per incollarci allo schermo fino alla fine, merito soprattutto di una serie di recitazioni magistrali, una su tutte proprio il suo protagonista, interpretato da Adrian Titieni. Un dramma amaro e mai limpido, che mostra quanto la linea che separa onestà e disonestà (spesso a fin di bene) sia sottile, invisibile ed offuscata. Filmone! VALUTAZIONE 9/10

 

H.E.