VICTIM (1961) di Basil Dearden

Il passato in bianco e nero spesso regala perle noir inarrivabili ancora oggi, nonostante le evoluzioni narrative e temi scottanti trattati sempre più radicalmente e senza censura.
Non fa eccezione questo sorprendente ed inquietante VICTIM di Basil Dearden, spartiacque del cinema più serio ed impegnato dedicato alla depenalizzazione moderna dell’omosessualità, vista prima di allora con ironia sarcastica e spesso superficiale.
Londra, 1960. Melville Farr è uno degli avvocati di maggior successo della capitale britannica, forte anche di un matrimonio felice con la sua bella ed intelligente moglie, e con una carriera che lo sta proiettando ai vertici dell’alta corte inglese. Improvvisamente la sua carriera viene messa in pericolo di arrestarsi bruscamente, quando il suo nome viene affiancato ad un’indagine della polizia su un gruppo di ricattatori di omosessuali, i quali sono costretti a pagare per non vedere rivelato il proprio orientamento sessuale, bandito (fino al 1967) in tutto il Regno Unito. Farr, che nasconde a tutti la sua omosessualità, si troverà indeciso se aiutare la polizia nel smascherare i misteriosi ricattatori o rimanere nascosto nell’ombra per non vedere pregiudicato il suo stato sociale. Quando il suo amante si suiciderà in cella, per non svelare il rapporto segreto con Melville, quest’ultimo si deciderà di non nascondere più la sua omosessualità a tutti e aiutare la polizia, consapevole delle sgradevoli conseguenze che ne conseguiranno ….
Se il film è potente ancora oggi, la storia che c’è dietro alla sua costruzione è meritevole di citazione. L’attore che interpreta l’avvocato Farr era anch’egli segretamente omosessuale, proprio come il protagonista di questo torbido ed intrigante noir. Dopo aver letto la sceneggiatura fece di tutto per esserne il futuro protagonista, proprio come Farr, di abbattere un muro di omertà e pregiudizio inglese nei confronti degli omosessuali, chiamati più volte deviati o ‘queer’ nella pellicola. Infatti ben sei anni più il reato di omosessualità venne depenalizzato nel Regno Unito.
Per quanto concerne il film, e l’evoluzione della storia rappresentata, siamo su livelli altissimi. Forte di un depistaggio ossessivo sulla reale identità dei ricattatori, sull’analisi del ‘problema’ da parte degli stessi poliziotti, e soprattutto il conflitto interiore e di coscienza di Farr, desiderosi di abbattere un muro omertoso nei confronti degli omosessuali, costretti fino ad allora a vivere nell’ombra e pagare per non essere scoperti e trascinati in galera per ‘atti omosessuali’.
Niente lagne strazianti o stereotipi del cinema moderno sull’argomento, bensì un intreccio misterioso e tagliente che porterà alla luce un odio senza fine da parte di un’insospettabile soggetto ricattatore, armato di rancore, ripugnanza ed intolleranza. Finale superlativo per un capolavoro vero del cinema. Considerato l’anno d’uscita, quasi sessant’anni fa, l’atmosfera noir resa perfetta da personaggi stereotipati del genere alternati ad altri decisamente innovatovi, le tematiche trattate (avanti anni luce per l’epoca) e l’intreccio da thriller ansiogeno, ed infine le interpretazioni da manuale del cinema, VICTIM entra di diritto nella classifica dei noir/thriller migliori della storia del cinema! Opera totale! VALUTAZIONE 10/10

 

H.E.